Maglie squadre di calcio modena
Con gli ultrà venuti da tutta Italia con i loro striscioni, i loro simboli e le loro scenografie, perché un morto di calcio diventa un morto loro anche se non è un ultrà. Non è possibile realizzare un autogol per la squadra che beneficia del calcio piazzato, circostanza che comporterebbe la ripresa del gioco tramite un calcio d’angolo in favore degli avversari. A Napoli chi ha una certa età ricorda che cosa fece quel 17 aprile ’67 anche se non andò in piazza Mercato, e nella memoria di chiunque sia nato alla vigilia dell’ultimo ventennio del secolo scorso c’è Rosaria Schifani che dall’altare della Cattedrale di Palermo si rivolge ai mafiosi davanti alle bare di Giovanni Falcone, di sua moglie e degli uomini della scorta. E invece no. Tre storie napoletane degli ultimi mesi raccontano che, pure dove il lutto non è collettivo, può esserci una collettività che si forma per l’occasione. Chiunque abbia subito un lutto sa quanto ci si senta frastornati al momento del funerale. L’antropologo Marino Niola, docente all’Università Suor Orsola Benincasa, sintetizza così la sua riflessione per «la Lettura»: «In situazioni come quella di Scampia, il funerale diventa un momento di teatro sociale».
Perché a differenza di quanto avvenne a Scampia, le esequie sono state celebrate in una chiesa, la parrocchia del quartiere, accessibile a pochissime persone rispetto a tutte quelle che si erano organizzate per partecipare. È accaduto il 27 giugno quando a Scampia ci furono le esequie di Ciro Esposito, il giovane tifoso napoletano ferito da un ultrà romanista e morto dopo oltre un mese passato in ospedale. Dove si tende a enfatizzare la figura di chi è morto per ricavarne di riflesso una sorta di importanza personale all’interno della comunità di appartenenza. Un popolo che si riunisce a prescindere dalla volontà o meno dei parenti di chi se n’è andato, della cui memoria si impossessa. Come se il funerale, prima ancora che un rito in memoria di chi non c’è più, diventasse un rito contro: che richiede simboli, divise, scritte». Non è quasi mai, quindi, chi è stato colpito direttamente a curare la sceneggiatura del rito. È una collettività senza una storia comune alle spalle, senza, almeno per la maggior parte, aver mai non solo conosciuto personalmente chi è morto, ma senza averne mai nemmeno saputo l’esistenza. Con il solo obiettivo di esserci nel momento più solenne. Nel 2021, dopo diciotto anni di gestione, cede il controllo del Genoa alla società di investimenti statunitense 777 Partners.
Fabrizio Melegari (a cura di), Almanacco illustrato del calcio, Edizioni Panini, 2021, pp. La partita è già iniziata ma nella tribunetta in cemento, che mostra evidenti segni di cedimenti strutturali, c’è uno spettatore. Al settimo inning la squadra di casa riesce però a pareggiare la partita. Nel ritiro pre-campionato, mister Arabia lascia la squadra per motivi di famiglia, e viene sostituito immediatamente da Angelo Carrano, già tecnico del Fasano. Tra i giocatori della rosa, c’è da segnalare anche Carlo Farini, che poi diventerà parlamentare nel secondo dopoguerra. La stagione inizia con Marco Giampaolo come allenatore, che firma un contratto biennale insieme al suo staff composto dal secondo Fabio Micarelli, il preparatore atletico professor Roberto Peressutti, il preparatore dei portieri Emilio Tuccella e il collaboratore tecnico Lorenzo Rubinacci. Dalla fondazione (nel 1925) alla stagione 1968-1969 la Ternana ha disputato le proprie gare casalinghe allo stadio Viale Brin, ubicato all’interno del complesso delle Acciaierie di Terni. Nella stagione 2014-2015 il Crotone disputa il campionato di Serie B, raccoglie 48 punti che valgono il sedicesimo posto. A causa anche di numerosi infortuni, successivamente il Chievo accusa un calo di rendimento scivolando pesantemente in classifica, e chiudendo il girone d’andata al quindicesimo posto.
Non solo quelli di Ciro Esposito, ma anche quelli del 12 settembre di Davide Bifolco, il diciassettenne ucciso da un carabiniere al Rione Traiano dopo un inseguimento. Eppure ognuno di quei centomila e passa era lì solo per piangere. Un’ultima considerazione. La misura del governo non è solo una misura “contro”, è un intervento a difesa dei settori più deboli, più emarginati, meno protetti delle nostre comunità, perché è in questo ambito che il gioco ha la più diffusa clientela ed è in questo ambito che spesso le scommesse diventano un fenomeno d’ingresso per quell’altro fenomeno ancora più pericoloso che è l’usura. Lutti che diventano eventi perché sono lutti collettivi. Ma in questi funerali trasformati in eventi la regia è lontana dalle famiglie. Sono i funerali che fanno parte della storia d’Italia. Un teatro dove tutti vogliono interpretare una parte. Diceva addio a Totò: a una parte di sé. Negli oltre quarant’anni successivi alla sua fondazione, all’ombra della Lanterna si sono susseguiti i modelli più disparati: gli anni 1970 furono globalmente caratterizzati da casacche molto spartane e quasi minimaliste, sopra cui faceva bella mostra di sé unicamente lo scudo di San Giorgio; negli anni 1980 toccò invece a una soluzione che vedeva la fascia biancorossonera – in questi casi, per darle maggior risalto su di una base neutra, sempre ulteriormente bordata di blu – trasformata in uno stretto palo verticale che ornava la zona a ridosso del fianco destro, mentre lo scudo di Genova rimaneva al centro dell’addome.
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